La carie viene definita come una alterazione distruttiva del tessuto duro del dente.
La causa di tale progressiva distruzione non è, ad oggi, del tutto certa.
Però ci sono indizi importanti che ci aiuteranno presto a scoprire l’origine di questo mistero.
La presenza di una carie dentale può benissimo non dare alcun fastidio e progredire asintomatica fino a stadi molto avanzati.
Quando si avverte sensibilità al freddo o al caldo ed il dolore si protrae a lungo anche dopo che lo stimolo sensoriale del cibo o della bevanda è cessato, si è probabilmente già in presenza di una carie profonda. E’ necessaria a questo punto al più presto una visita odontoiatrica.
La sua evoluzione non segue criteri generali; in taluni casi la carie si aggrava di settimana in settimana, mentre in altri rimane stazionaria per anni. Di solito inizia in fondo ad un solco occlusale o nel punto di contatto tra i denti. All’inizio non è dolorosa (carie superficiale), ma un po’ alla volta progredisce, corrodendo lo smalto e provocando una cavità che può arrivare a distruggere il dente.
Quando la lesione cariosa è di una certa importanza (per esempio quando viene intaccata la dentina, tessuto al di sotto dello smalto dentale) si sentono dolori ogni volta che il dente tocca qualcosa di caldo o di molto freddo. Al venir meno dello stimolo il dolore cessa.
Quando interessa poi la polpa allora il dolore può comparire anche in assenza di stimolo.
I controlli periodici dal dentista, effettuati anche in assenza di disturbi, sono l’unico modo per diagnosticare la carie, una patologia che, se trascurata, a poco a poco è in grado di distruggere tutta la struttura di un dente.
Si potrà in tal modo intervenire tempestivamente con cure mirate e si allontanerà il rischio di visite urgenti quando la carie avrà intaccato la polpa ed il dolore comparirà in modo brusco ed insopportabile.
Consigliabile eseguire almeno ogni 2 anni radiografie bitewing.
Le radiografie bitewing sono particolari radiografie endorali dell’arcata superiore ed inferiore per individuare carie delle corone dei denti ed in modo particolare tra dente e dente.
Essendo indolore all’inizio, si avverte solo quando è ad uno stadio molto avanzato. Per questo motivo conviene farsi visitare periodicamente dal dentista, che, con i suoi strumenti (ad esempio la telecamera endorale), può individuare la carie quando è ancora possibile evitare che essa distrugga il dente.
Si possono eseguire due semplici radiografie (b-wing) che hanno lo scopo di individuare precocemente le piccole alterazioni dello smalto.
Lo stato attuale della ricerca ci consente d’individuare precocemente il rischio di carie a cui è soggetto ogni singolo individuo. Il test salivare è un esame che viene effettuato per misurare alcuni parametri della saliva:
Per essere più precisi con il test della saliva riusciamo a valutare:
Test salivari:
Con il test salivare possiamo creare una profilassi specifica per ogni singolo individuo. Le visite di controllo periodiche, ogni 4-6 mesi, possono venire stabilite in base all’esito del test salivare ed in base alla gravità degli episodi cariosi.
Resta inteso che la collaborazione del paziente nel mantenere a casa propria una corretta igiene dentale è indispensabile.
Un altro valido supporto alla prevenzione della carie ci viene dai sigillanti, che sono resine che si applicano sulle superfici masticatorie dei denti sani.
Hanno lo scopo di proteggere i solchi occlusali dall’attacco dei batteri che causano la carie.
Considerando che i bambini piccoli hanno difficoltà nell’eseguire le elementari regole dell’igiene orale, è consigliabile intervenire con i sigilli il prima possibile ( a 3-4 anni anche sui denti decidui perché la loro funzione è mantenere lo spazio per la dentatura definitiva).
Attenzione intorno ai 5-6 anni quando spuntano i primi molari dietro la dentatura da latte.
Mamme, fate attenzione a controllare sempre i primi molari perché sono i primi denti a cariarsi !
Per la prevenzione con il Fluoro in età gestazionale per la mamma e postnatale per il bimbo, raccomandiamo un consulto con il ginecologo e/o pediatra di fiducia.
Su questo controverso argomento è nostra abitudine invitare alla prudenza e alla riflessione.
Potete leggere il nostro articolo cliccando su Fluoroprofilassi.
Gli zuccheri, nemici dei denti.
Sappiamo con certezza che la carie dentale, specie nell’età infantile, è tanto maggiore quanto più zuccheri ingerisce una persona. Anche se non possiamo mettere al bando gli zuccheri, indispensabili nella nostra sana alimentazione, possiamo prendere le nostre precauzioni.
Le decalcificazioni sono macchie biancastre che si formano sulla superficie dello smalto. Possono comparire sia nei denti da latti che in quelli permanenti.
Sono dei piccoli difetti dovuti a un fattore genetico:
Queste macchie, oltre ad essere antiestetiche, si potrebbero trasformare in carie. Il nostro consiglio è di fare una prevenzione personalizzata.
Ci accorgiamo che il paziente, quando ne viene informato, cade letteralmente dalle nuvole:
Come, questo dente non era già stato curato?
Purtroppo lo stesso dente, che era stato oggetto in passato delle premurose cure del vostro dentista, può benissimo “ammalarsi” di nuovo.
Adesso cercheremo di spiegare perché
Quando l’odontoiatra attua una ricostruzione sullo smalto dentale corroso, lascierà inevitabilmente dei segni del suo intervento. I segni di questa operazione di “restauro” possono essere microscopiche fessure tra la riparazione e la parte sana dello smalto dentale. In queste piccolissime fessure i batteri possono infiltrarsi e, se trovano un terreno fertile (come la placca batterica), si replicano e generano una nuovo processo carioso.
Le probabilità che ciò avvenga possono dipendere da vari fattori:
(E’ evidente che un intervento più profondo del dentista per ricostruire e rimaneggiare lesioni cariose molto ampie, come quelle che intaccano le parti interne del dente, lasceranno segni con fessure più consistenti e quindi con maggiore rischio di recidive.
Dobbiamo pensare anche alla difficoltà del paziente di tenere pulite le parti profonde del dente danneggiato che sono state ricostruite).
Possiamo affermare che la possibilità di ritrovarci un domani ad affrontare un nuovo problema di carie su un dente già trattato, è direttamente proporzionale alla gravità della carie che precedentemente era stata curata.
Ma in quanto tempo un dente curato può cariarsi di nuovo?
Se una ricostruzione è stata fatta con perizia ed il paziente collabora attenendosi alle consuete pratiche di igiene orale, le possibilità di un nuovo evento carioso sullo stesso dente sono molto remote (parliamo di anni).
L’importante è individuare la carie dentale alla prima comparsa, in modo da curare una “lesione” piccola che non abbia ancora intaccato gli strati profondi del dente (come la dentina). Sarà più semplice per il dentista porre rimedio al danno provocato dalla carie e nel futuro si allontanerà il rischio che sullo stesso dente “riparato” possa riformarsi un nuovo analogo problema.
Evitare di mangiare dolciumi e merendine fuori orario e di bere bibite zuccherate. Cosa succede quando mangiamo dei dolci e non ci laviamo subito i denti e/o non ci sciacquiamo per bene la bocca ?
Gli zuccheri in essi contenuti, rimanendo sulla superficie del dente, stimolano la formazione di acidi che attaccano lo smalto del nostro dente e finiscono a lungo andare con il distruggerlo.
Un discorso è ingerire gli zuccheri di cui ha bisogno il nostro organismo, un altro è appassionarsi ai dolciumi, che sono poco nutrienti e servono solo ad ingolosire i produttori di carie.
Per maggiori informazioni sugli alimenti che possono provocare la carie leggi questo articolo
Innanzitutto con la prima regola importante. Ricordate?
Evitare di mangiare dolciumi e merendine fuori orario e di bere bibite zuccherate. Poi bisogna nutrirsi in modo equilibrato, assumendo durante i pasti:
Una corretta igiene orale è molto importante. Lo scopo è eliminare il più possibile le sostanze cariogene, cioè produttrici di carie, presenti nei residui alimentari e nella placca batterica.
Ricordati: i denti devono essere lavati dopo ogni pasto con particolare cura la sera, in quanto durante la notte eventuali residui di cibo sono facilmente trasformabili in acidi. E noi vogliamo rendere la vita dura ai signori Batteri.
Se i batteri di una carie invadono la cavità interna del dente (polpa), vi è la possibilità che fuoriescano dall’apice della radice; in questo caso in fase acuta vi può essere formazione di pus.
I sintomi di un ascesso dentale sono:
Occorre una visita odontoiatrica urgente. Il dentista vi consiglierà una terapia opportuna.
Vale, in linea di massima, lo stesso discorso fatto per la carie. La parodontite, piorrea, può progredire senza dei sintomi evidenti. La mobilità dentale e lo spostamento degli elementi dentali sono segni di malattia in stato avanzato.
Il paziente dovrà perciò controllare e segnalare al suo dentista eventuali primi segnali di una possibile malattia parodontale.
Ecco quali sono:
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