Gli impianti zigomatici sono una procedura chirurgica per sostituire i denti mancanti nella parte superiore delle mascelle, utilizzando impianti dentali posizionati nell’osso zigomatico. Questa procedura viene utilizzata quando non c’è abbastanza osso nella parte superiore delle mascelle per supportare gli impianti dentali tradizionali. La procedura è più complessa rispetto alla posizione degli impianti tradizionali nell’osso mascellare, ma può fornire un’ottima soluzione per i pazienti che altrimenti non sarebbero candidati per gli impianti dentali.
L’impianto zigomatico molto più lungo dell’impianto tradizionale che in genere ha una lunghezza massima di 18 mm. Invece questo impianto, sempre in titanio, ha una lunghezza che può variare dai 30 mm a oltre 50 mm.
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Ascolta “Impianti Zigomatici cosa sono?” su Spreaker.Gli impianti zigomatici vengono inseriti nell’osso dello zigomo e possono essere utilizzati in associazione a impianti tradizionali permettendo di evitare un intervento di innesto d’osso e riabilitare il paziente nel giro di 24 ore con una protesi fissa eseguendo un’implantologia a carico immediato.
L’intervento va eseguito in sedazione cosciente esclusivamente da chirurghi esperti, generalmente da chirurghi Maxillo-Facciali.
Caso clinico risolto con impianti zigomatici in paziente oncologico con grave atrofia mascellare. Guarda il video.
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La zona dei molari superiori è una delle aree più critiche per posizionare gli impianti tradizionali. In questa zona la quantità di osso è sovente estremamente ridotta per la presenza del seno mascellare che è una cavità vuota.
La tecnica più comune per ricreare dell’osso in quest’area è il rialzo del seno mascellare. Questo intervento da dei risultati molto buoni ma il grande limite sta nei i tempi di attesa per inserire gli impianti, tempi che variano da 6 a 9 mesi con i relativi disagi estetici e funzionali per il paziente.
Per ovviare a ciò si sta sempre più affermando l’utilizzo degli impianti zigomatici che permettono di riabilitare i pazienti nel giro di 24 ore.
Gli impianti zigomatici sono stati utilizzati per la riabilitazione delle mascelle estremamente atrofiche dal 1998. Questa tecnica è stata introdotta originalmente dallo svedese Prof. Branemark. Il professore li utilizzava nei pazienti oncologici che avevano subito l’asportazione dell’osso mascellare.
Vediamo nel dettaglio quali sono i vantaggi e quali sono gli svantaggi di questa tecnica.
Oltre alla usuale visita clinica, l’esame radiologico fondamentale è la Tac Cone Beam per mezzo della quale si può valutare la morfologia dello zigomo. Dalla Tac tramite un software dedicato si può anche ricavare un modello radiologico 3D su cui simulare virtualmente l’intervento. Inoltre questo esame ci permette anche di valutare se il paziente ha sinusiti in atto, se ci fosse questa condizione in questo caso sarà necessaria una terapia mirata per risolvere la sinusite prima procedere con la fase chirurgica.
Si dovranno eseguire gli stessi esami del sangue di un intervento tradizionale per la valutazione generale dello stato di salute del paziente.
Si esegue un incisione fino ad arrivare alla zona retromolare. Si solleva delicatamente un lembo gengivale in modo da poter visualizzare le strutture ossee di interesse e successivamente accedere con le frese idonee che sono ovviamente molto lunghe.
Si procede a preparare il sito nello zigomo dove verrà avvitato l’impianto tenendo un angolazione in diagonale che alle volte risulta essere anche molto accentuata facendo attenzione ad evitare strutture anatomiche molto importanti come il nervo infraorbitario ed il pavimento dell’orbita.
Oggi a differenza del passato gli impianti sono posizionati al di fuori del seno mascellare, extra-sinusali, al fine di evitare l’insorgenza di sinusiti.
Terminata il posizionamento dell’impianto si andrà a suturare i tessuti gengivali.
La fase di fresatura dell’osso e l’inserimento di un impianto zigomatico durano da 45 a 60 minuti circa.
L’intervento può essere effettuato in assistenza anestesiologica associata ovviamente all’anestesia locale quando si deve posizionare un impianto zigomatico per lato.
Se si utilizza la tecnica QUAD è necessaria l’anestesia generale.
No. Gli impianti vengono inseriti all’interno del cavo orale, non all’esterno.
Il dolore post-intervento è facilmente trattabile con i normali antidolorifici e dura in media 1 settimana.
È sempre bene, comunque, tenere presenti le possibili complicazioni:
Il prezzo di un impianto zigomatico varia in base alla difficoltà dell’intervento, al chirurgo che opera, all’anestesista che seda il paziente ed alla durata della fase chirurgica.
Non ci sono moltissimi studi sulle percentuali di successo a lungo termine degli impianti zigomatici.
Uno degli studi più interessanti è stata un’analisi pubblicata nel 2016 da un gruppo di ricercatori dell’università di Malmo e riguardante i risultati di 68 studi accuratamente selezionati per un totale di 4.556 impianti posizionati. Le percentuali di successo a 12 anni erano di circa il 95%, quindi perfettamente in linea con gli impianti tradizionali.
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