
Implantologia con poco osso. Come intervenire
Quando si ha poco osso per inserire un impianto dentale, sia mandibolare che mascellare, il caso diventa molto più complesso da risolvere. Bisogna eseguire un’accurata diagnosi per decidere qual è la tecnica migliore per intervenire.
Molto spesso accade che ai pazienti venga detto che c’è poco osso per inserire gli impianti dentali. Nella maggior parte dei casi è un’affermazione fatta senza un esame radiologico adeguato, alle volte addirittura con la sola radiografia panoramica. Con le nuove tecniche chirurgiche e di diagnostica per immagini si possono inserire gli impianti anche se c’è poco osso a disposizione.
Possiamo avere diversi tipi di mancanza di osso o atrofia ossea:
- atrofia verticale: Mancanza di osso in altezza
- atrofia orizzontale: Mancanza di osso in spessore
- atrofia sia verticale che orizzontale: Mancanza di osso sia in altezza che in spessore
Indice dei contenuti
- 1 Quali sono i parametri per valutare l’osso sul quale inserire gli impianti?
- 2 Denti fissi con poco osso, alternative all’innesto osseo
- 3 Non sempre sono sufficienti impianti corti o impianti inclinati
- 4 Aggiornamento implantologia con poco osso
- 5 Implantologia a carico immediato senza osso
- 6 Come prevenire la perdita di osso?
- 7 Prezzi: un preventivo va sempre personalizzato
- 8 Implantologia con poco osso OnlyOne®
Quali sono i parametri per valutare l’osso sul quale inserire gli impianti?
Sono la qualità e la densità ossea, che non sono la stessa cosa.
La qualità ossea valuta le proporzioni tra tessuto osseo compatto e trabecolare e dipende anche dalle dimensioni dello scheletro, l’architettura e l’orientamento tridimensionale delle trabecole. Non è solo una questione di contenuto minerale, ma anche di struttura. Il parametro della qualità dell’osso si misura con il Bone Quality Index (abbreviato in BQI)
Tipo I: osso molto compatto
Tipo II: osso corticale compatto e osso trabecolare denso
Tipo III: osso corticale minore e abbondanza di osso trabecolare
Tipo IV: osso corticale molto sottile e osso trabecolare poco denso

La densità minerale ossea (abbreviata spesso come BMD) è la quantità di minerali contenuti in un centimetro cubo di osso. E’ divisa in quattro classi:
D1: Osso corticale compatto
D2: Osso corticale poroso, osso spugnoso e trabecolatura densa
D3: Osso corticale poroso, osso spugnoso e trabecolatura lassa
D4: Osso spugnoso a trabecolatura lassa
La valutazione di questi due parametri, qualità e densità ossea, in aggiunta ovviamente anche alla quantità ossea, saranno decisivi per scegliere il sito in cui inserire un impianto dentale. Saranno la miglior garanzia per assicurare una ottimale stabilità e futura osteintegrazione.
Denti fissi con poco osso, alternative all’innesto osseo
Le alternative all’innesto osseo nei casi di pazienti con poco osso prevedono impianti corti, impianti inclinati, impianti pterigoidei ed impianti zigomatici. Queste soluzioni chirurgiche a carico immediato offrono tempi rapidi di riabilitazione.
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Per evitare il più possibile i tradizionali protocolli chirurgici che prevedono tecniche invasive di ricostruzione, come il Grande Rialzo del Seno Mascellare e gli Innesti Ossei, nel corso degli ultimi anni gli studi sull’implantologia si sono concentrati nel ricercare terapie rapide, semplici ed affidabili per risolvere casi complessi dove la quantità di osso residuo a disposizione per gli impianti dentali è insufficiente.
Impianti dentali corti
Gli impianti corti hanno una lunghezza che non supera 7 mm. Per essere inseriti bastano soli 5-6 mm si osso.

Le indicazioni per il posizionamento di un impianto corto riguardano soprattutto i casi dove vi sia atrofia ossea verticale, ossia una limitata altezza dell’osso residuo, situazione che sovente si verifica nelle aree posteriori di entrambe le arcate.
Nella mandibola, arcata inferiore, in particolare gli impianti corti sono utilizzati per evitare il rischio di ledere il nervo alveolare inferiore, cosa che genererebbe parestesia o insensibilità permanente del labbro.
Qualora le condizioni del caso lo prevedano, rimane in linea generale valida l’indicazione di ricorrere ad un impianto corto per evitare al paziente interventi più complessi, quali il Grande Rialzo del Seno Mascellare o la ricostruzione ossea mandibolare con innesti o tecniche rigenerative.
Impianti dentali inclinati
Il posizionamento inclinato degli impianti dentali permette di superare i limiti anatomici con i quali il chirurgo implantologo ogni giorno si confronta.

Le indicazioni per un impianto dentale inclinato sono:
- Nel mascellare superiore, arcata superiore, l’inclinazione dell’impianto permette di evitare il recesso mesiale del seno mascellare.
- Nel mascellare inferiore, arcata inferiore, l’inclinazione dell’impianto permette di evitare l’emergenza del nervo alveolare inferiore.
Inoltre poiché vengono ancorati in maniera ottimale nell’osso residuo del paziente permettono il carico immediato, protocollo che non sarebbe attuabile allorché si intervenisse con le classiche tecniche di rigenerazione o di innesto osseo.
Non sempre sono sufficienti impianti corti o impianti inclinati
In taluni casi clinici, molto impegnativi, gli impianti corti o gli impianti inclinati non sono sufficienti per ottenere garanzie di successo. Queste situazioni che possiamo definire ”estreme” e che sono tipiche di pazienti che per molti anni hanno portato protesi mobili, possono essere risolte con l’inserimento di impianti zigomatici e/o pterigoidei.
Impianti dentali pterigoidei
L’impianto pterigoideo è un impianto dentale che viene inserito nell’area molare dell’arcata superiore e raggiunge il processo pterigoideo.

L’osso in questa zona alle volte presenta delle caratteristiche atte a renderlo ideale per l’inserimento di un impianto ed assicurarne la perfetta osteointegrazione. L’impianto pterigoideo è quindi una delle soluzioni ideali per evitare il Rialzo del seno mascellare.
Impianti dentali zigomatici
L’impianto zigomatico è un impianto speciale molto lungo, da 30 ad oltre 50 mm, che viene inserito nell’osso dello zigomo il quale ha una densità ossea molto elevata.
L’impianto parte dalla zona premolare o molare e una volta raggiunto l’osso zigomatico è possibile ancorarlo in modo stabile tale da potere procedere, anche nelle situazioni più estreme, con una riabilitazione a carico immediato.
Se vuoi maggiori informazioni sugli impianti zigomatici clicca qui >>

Espansione ossea/Split Crest con il metodo Piezo Surgery

Nei pazienti che hanno portato protesi mobili per lunghi periodi troviamo generalmente un osso molto assottigliato in spessore che viene definito per la sua conformazione a “lama di coltello”.
Nelle creste sottili è possibile, attraverso espansori dedicati, poter ampliare la cresta e posizionare gli impianti senza dover ricorrere a tecniche rigenerative. Questa procedura chirurgica è chiamata Split Crest.
Nella nostra Clinica per questa tecnica utilizziamo il Piezo Surgery in modo da posizionare gli impianti con una tecnica poco invasiva e di maggior predicibilità.
Indicazioni: atrofia orizzontale. Mancanza di osso in spessore.
Un aiuto dalla chirurgia computer guidata
Gli impianti pterigoidei e gli impianti con posso osso nell’area mandibolare inferiore sono tra quelli che rientrano nella casistica dell’implantologia avanzata.
Non pochi sono infatti i rischi di operare nelle vicinanze dell’emergenza di un’arteria molto importante quale è l’arteria palatina, nel caso di inserimento di impianto pterigoideo o di ledere il nervo alveolare inferiore, nel caso degli impianti mandibolari posteriori.
Per questo motivo è di grande ausilio, per posizionare questi impianti, l’uso della chirurgia computer guidata.
Aggiornamento implantologia con poco osso
Se fino ad alcuni anni fa per trasferire nella realtà il posizionamento degli impianti fatto virtualmente sul computer ci si avvaleva dell’uso di mascherine chirurgiche oggi disponiamo di una tecnologia molto più avanzata e precisa che è la Chirurgia Guidata Dinamica.
Dall’inizio del 2019 nella nostra Clinica abbiamo introdotto la nuova Tecnologia X-Guide che ci permette di posizionare gli impianti in massima sicurezza, superando i limiti della chirurgia guidata tradizionale.
Questa ci consente di seguire su un monitor durante tutta la fase operatoria il percorso delle frese lungo l’asse dell’impianto posizionato virtualmente e di valutare costantemente la loro distanza dalle strutture vitali quali arterie e nervi.
E’ come operare con un GPS!

Implantologia a carico immediato senza osso
In pazienti con evidenti e marcate carenze di osso si utilizzano tecniche di rigenerazione e ricostruzione ossea. Il fine è quello di aumentare i volumi ossei in modo da consentire la possibilità di inserire gli impianti dentali.
Queste procedure presentano i seguenti limiti:
- una certa invasività chirurgica
- tempi lunghi di riabilitazione
- costi elevati per il paziente, sia economici che biologici
- possibilità d’insuccesso a lungo termine (10 anni)
Come prevenire la perdita di osso?
Vorremmo puntualizzare che l’estrazione di denti e l’uso pur provvisorio di una protesi mobile, soluzione purtroppo ancora assai comune, porta inevitabilmente alla perdita di osso. Per cui il posizionamento di impianti a carico immediato subito dopo l’estrazione dei denti è il miglior modo in assoluto per prevenire questa perdita.
E’ possibile evitare di ricorrere alla protesi mobile, dentiera?
Nei pazienti con parodontite avanzata la diagnosi della presenza o no osso per posizionare gli impianti va sempre attentamente confermata tramite TAC Cone Beam. Molto spesso la presenza stessa dei denti è in grado di mantenere una certa quantità di osso che, pur minima, può essere utilizzata per inserire con successo degli impianti a carico immediato post-estrattivo.
Prezzi: un preventivo va sempre personalizzato
Solo dopo una visita clinica e le indagini radiologiche previste (lastra panoramica e TAC Cone Beam) I’implantologo sarà in grado di pianificare un intervento e di specificarne i costi al paziente.
La nostra Clinica, per agevolare i pazienti che abitano lontano e sono scoraggiati dall’affrontare un lungo viaggio per presentarsi ad una prima visita, offre la possibilità di avvalersi di servizio di consulenza preliminare online completamente gratuito. Il Dr. Roberto Villa ed il Dr. Gabriele Villa valuteranno le indagini radiologiche che ti saranno richieste e che avrai avuto la cura di inviarci tramite email. Ti sarà in questo modo proposto un piano di trattamento preliminare per risolvere il tuo caso con una previsione di spesa approssimativa. Sarai libero di accettare o meno il preventivo e decidere per l’intervento. Nel momento in cui sceglierai positivamente, dovrai prenotare una prima visita alla fine della quale il costo del trattamento ti sarà dichiarato con estrema precisione.
Ti invitiamo a leggere cliccando qui come accedere al questa opportunità.
Implantologia con poco osso OnlyOne®
Oggi nella nostra Clinica, grazie al protocollo OnlyOne®, siamo in grado di sfruttare a 360° anche minime quantità di osso residuo e procedere in pazienti con piorrea molto avanzata con riabilitazioni di implantologia a carico immediato con risultati estetico-funzionali eccellenti e duraturi.
Presentiamo ora le foto di un caso clinico di una paziente con parodontite avanzata con poco osso riabilitata senza innesti ossei.
E’ stato utilizzato l’innovativo protocollo di implantologia con poco osso OnlyOne® a carico immediato con l’emergenza dei denti dalle gengive naturali.
Conclusione
Pazienti che hanno portato per anni una protesi mobile che ha generato una marcata perdita ossea o pazienti con parodontite avanzata possono essere, quasi sempre, riabilitati con una protesi fissa nel giro di 24 ore senza necessità di innesto osseo, tramite il posizionamento di impianti dentali con protocollo di carico immediato.

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