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Caso Clinico: implantologia in paziente con problema funzionale

Caso Clinico: implantologia in paziente con problema funzionale

Il paziente di Milano si era rivolto alla nostra Clinica per un problema sia estetico che funzionale.

Sull’arcata superiore ed inferiore aveva perso, anni addietro, alcuni denti. L’assenza degli incisivi laterali aveva portato ad un antiestetico diastema (spazio) e sventagliamento (divergenza anomala) degli incisivi centrali.

Il paziente aveva visto i nostri casi di implantologia sul sito internet e ci aveva consultato.

Nel corso della prima visita aveva espressamente chiesto di risolvere con l’implantologia soprattutto il suo problema estetico nel minor numero di interventi possibili ed in modo rapido.

Implantologia: analisi del caso

Al paziente è stata effettuata una TAC Cone Beam, che è stata rielaborata in un immagine tridimensionale tramite un programma digitale dedicato. Questo ci ha permesso di pianificare il posizionamento degli impianti in aree di osso residuo altrimenti non individuabili.

Dalla valutazione effettuata, si subito prospettato un inserimento di impianti dentali nelle zone premolari e molari sia nell’area mandibolare, che mascellare.

Sarebbero stati poi avvitati dei denti provvisori fissi sugli impianti inseriti.
Nel giro di 24 ore il paziente avrebbe subito risolto il problema della funzionalità masticatoria.

Poi sarebbe stato affidato al nostro ortodonzista, che per riposizionare in modo corretto gli incisivi superiori ed inferiori, si sarebbe avvalso della tecnica con allineatori trasparenti

Questo trattamento ortodontico sarebbe durato circa un anno.

Le fasi dell’intervento

Come concordato, al paziente, in sedazione cosciente, sono stati inseriti gli impianti nelle aree posteriori e, nel giro di 24 ore, è stato riabilitato con un carico immediato.

E’ tornato a casa con un provvisorio fisso avvitato sugli impianti dentali.
Il giorno dopo il paziente aveva comunicato di volere risolvere il prima possibile il problema estetico dell’arcata superiore (spazio tra gli incisivi centrali).

Non voleva aspettare il tempo necessario per la cura ortodontica (un anno).
Visto l’ottimo risultato dell’implantologia nella zona posteriore il paziente, aveva chiesto di:

  • togliere gli incisivi centrali mal posizionati
  • ricorrere agli impianti

Questa scelta ha sollevato per gli operatori della Clinica un problema di ordine etico.
Gli incisivi centrali erano denti sani e nessun saggio odontoiatra-implantologo potrà mai consigliare una sostituzione così drastica e così poco biologica.

Il paziente aveva però chiesto ancora una volta un trattamento rapido e si era dichiarato disponibile, pur di abbreviare i tempi, ad estrarre i due incisivi superiori.
I nostri dubbi etici erano stati fugati dalla volontà ferma del cliente di evitare ad ogni costo il trattamento ortodontico nell’arcata superiore.

Nell’arcata inferiore invece il problema ortodontico poteva essere risolto molto velocemente tramite una trazione con elastici sui quattro incisivi inferiori.

Abbiamo quindi proceduto con l’estrazione dei denti e l’inserimento degli impianti dentali.

Per evitare il riassorbimento della porzione esterna dell’alveolo è stato utilizzato, come da protocollo, del biomateriale. Il fine è quello di preservare la corretta morfologia ossea e di conseguenza la preesistente architettura gengivale.

Il tutto e’ avvenuto in 30 minuti.
Nel pomeriggio è stato consegnato al paziente un provvisorio fisso che comprendeva 4 denti incisivi avvitati su due impianti.

Dopo 8 mesi il caso è stato finalizzato con la riabilitazione protesica definitiva in zirconio-ceramica.

caso iniziale
La situazione iniziale
 finale
La riabilitazione definitiva
la riabilitazione definitiva ceramica
Riabilitazione definitiva dell’arcata superiore a 4 anni dall’intervento
riabilitazione definitiva il sorriso finale
Il sorriso a 4 anni dall’intervento
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