Il caso era complicato dalla presenza di un canino incluso. La paziente sessantenne con scarso osso, inviata da un collega di Varese, si era presentata alla nostra osservazione con tre denti residui nell’arcata superiore, che supportavano un apparecchio mobile.
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La protesi mobile, che portava ormai da molti anni, aveva creato un estremo assottigliamento delle creste (creste definite “a lama di coltello”).
Alla paziente erano state precedentemente prospettate da altri dentisti della sua città soluzioni che prevedevano la rimozione del canino incluso, quindi rialzo dei seni mascellari ed innesti ossei. Questa procedura di 3 interventi avrebbe necessitato, per la sua definitiva riabilitazione, tempi di attesa di circa 2 anni.
La paziente durante la visita presso la nostra Clinica aveva chiesto se era possibile, anche in un caso cosi complesso, posizionare gli impianti con un solo intervento e ridurre cosi i tempi per ottenere un nuovo sorriso.
Attraverso la TAC Cone Beam eseguita alla paziente e rielaborata con uno speciale programma informatico dedicato, abbiamo esplorato le aree di osso residuo utilizzabili per l’inserimento degli impianti. La zona più critica era ovviamente quella dove vi era il canino incluso. Siamo comunque riusciti ad individuare in quest’area una porzione di osso residuo che poteva garantire il posizionamento di un impianto.
Non essendo possibile utilizzare in questo caso le dime chirurgiche (mascherine), le informazioni della pianificazione tridimensionale erano state trasferite e sfruttate per potere fare l’intervento chirurgico tradizionale.
Nella parte destra è stato rimosso il canino incluso. Utilizzando le informazioni ottenute dalla pianificazione computer guidata, è stato possibile posizionare un impianto tra l’alveolo post-estrattivo (la cavità rimasta dopo l’estrazione del dente incluso) ed il seno mascellare.
E’ stato poi effettuato il rialzo del seno mascellare con il contemporaneo posizionamento di un secondo impianto. L’alveolo post-estrattivo del canino incluso ed il seno mascellare sono stati riempiti con biomateriale.
Tutta questa ricostruzione è stata inoltre ricoperta con una membrana di collagene. Sono stati poi rimossi i tre denti residui (2 incisivi centrali ed 1 laterale) ed inseriti due impianti post-estrattivi. In ultimo, nella zona premolare sinistra, è stato inserito un impianto inclinato per evitare il seno mascellare.
Alla paziente, il giorno successivo all’intervento, è stato consegnato un provvisorio fisso avvitato sugli impianti (carico immediato). La riabilitazione definitiva è stata effettuata dopo circa 8 mesi.
Il caso era particolarmente complesso ed avrebbe necessitato diversi interventi. Invece, nella medesima seduta, alla paziente, in sedazione cosciente, è stato rimosso il canino incluso, eseguito un rialzo del seno mascellare ed inseriti 5 impianti.
Le informazioni ottenute dalla tecnologia digitale e la notevole esperienza chirurgica, accumulata in vent’anni di implantologia, hanno permesso di risolvere una situazione con osso residuo molto ridotto in una sola seduta chirurgica.
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