Martina di 55 anni che veniva da Novara si è presentata alla nostra osservazione con un problema ai denti frontali (incisivi) dell’arcata inferiore.
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Gli stessi, affetti da tempo da parodontite grave e quindi ormai instabili, si erano diastemati (si era allargato lo spazio tra i denti) a causa del continuo movimento in avanti della lingua. La signora era stata precedentemente curata dal suo dentista con interventi per bloccare questi denti mobili, tentativi che purtroppo non avevano sortito i risultati sperati.
La paziente si lamentava perciò di problemi funzionali, non riuscendo più a masticare correttamente. Si aggiungevano inoltre evidenti disagi di natura estetica. Dopo avere visto e valutato positivamente i risultati ottenuti da una conoscente che era stata riabilitata con un intervento di Implantologia dentale, la paziente si era decisa a chiedere per il suo caso un identico trattamento ed aveva prenotato una visita presso la nostra Clinica.
Nella foto la situazione iniziale dell’arcata inferiore
Con un intervento di Implantologia dentale e l’inserimento di due impianti la soluzione appariva rapida e poco difficoltosa. Ma una volta effettuata alla paziente una TAC Cone Beam, venivano evidenziati a livello degli incisivi mandibolari quantità e qualità di osso residuo molto scadenti.
Era necessario, d’altra parte, optare per un intervento mini invasivo per evitare lo scollamento gengivale in un settore anteriore esteticamente molto delicato.
La parodontite, infatti, aveva creato delle evidenti recessioni gengivali ed il rischio era di una riabilitazione con denti troppo lunghi.
Alla paziente, in sedazione cosciente, sono stati estratti gli incisivi centrali e laterali dell’arcata inferiore. Utilizzando una tecnica mini invasiva, che ha previsto solamente un minimo scollamento dei tessuti dalla parte interna linguale, sono stati inseriti negli alveoli post estrattivi, le cavità rimaste dopo la rimozione dei denti, due impianti dentali corti.
Contemporaneamente è stata effettuata dalla parte linguale, dove l’osso era molto sottile, una rigenerazione ossea guidata con del biomateriale. Nel giro di 24 ore alla paziente è stato consegnato un provvisorio avvitato sugli impianti dentali.
La situazione iniziale
Il provvisorio avvitato sugli impianti dentali dopo 24 ore
La riabilitazione definitiva
Conclusioni
Il risultato estetico era eccellente e la funzionalità masticatoria era da subito ritornata nella norma.
La paziente ha riferito di non avere percepito alcun dolore sia durante l’intervento, sia nella fase post operatoria ed ha manifestato il suo alto grado di soddisfazione per la riabilitazione estetica ottenuta.
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