Digrignamento denti: cause, sintomi e rimedi efficaci
Digrigni o serri i denti durante il giorno o mentre dormi? Forse ti svegli con la mandibola indolenzita o un inspiegabile mal di testa. Il digrignamento dei denti è molto più comune di quanto si pensi e, se trascurato, può causare danni significativi a denti, muscoli e articolazioni.
Capire le cause del digrignamento è il primo passo per proteggere il tuo sorriso. In questa guida completa vedremo quali sono i sintomi principali, le cause più comuni e, soprattutto, le soluzioni concrete per gestire e risolvere il problema, dal bite su misura alla gestione dello stress.
Indice dei contenuti
- 1 Cos’è il digrignamento? Serrare o digrignare i denti
- 2 I sintomi principali: come riconoscere il digrignamento
- 3 Cause e fattori di rischio: perché digrigniamo i denti?
- 4 Le conseguenze: cosa succede se il digrignamento continua
- 5 Diagnosi e trattamento: soluzioni efficaci per il digrignamento
- 6 Consigli pratici e prevenzione
- 7 Domande Frequenti (FAQ)
- 8 Hai bisogno di una valutazione?
Cos’è il digrignamento? Serrare o digrignare i denti
Il digrignamento consiste in un’attività involontaria e ripetitiva dei muscoli masticatori che porta a serrare con forza o a sfregare i denti tra loro. Sebbene spesso associato alla notte, può presentarsi in diverse forme.
Digrignamento notturno e diurno: quali differenze
Esistono due tipi principali di digrignamento, che si distinguono per il momento in cui si verificano e per il tipo di movimento.
- Digrignamento notturno: È la forma più comune e si manifesta durante il sonno. Solitamente comporta uno sfregamento ritmico dei denti, producendo un rumore caratteristico che spesso viene notato dal partner. Essendo un’attività inconscia, chi ne soffre può non esserne consapevole fino alla comparsa dei primi sintomi.
- Digrignamento diurno (o serramento): Avviene durante la veglia, soprattutto in periodi di forte concentrazione, stress o ansia. Consiste nel serrare con forza le mascelle, mantenendo i denti a stretto contatto senza necessariamente sfregarli. Questo genera una pressione costante su denti e muscoli.
I sintomi principali: come riconoscere il digrignamento
I segnali di digrignamento sono vari e non sempre vengono collegati subito alla loro vera causa. Prestare attenzione a questi sintomi è fondamentale per una diagnosi tempestiva.
Denti consumati e sensibilità dentale
L’usura dello smalto è il segno più evidente. I denti possono apparire più corti, appiattiti o presentare piccole scheggiature sui bordi. Questa perdita di smalto porta spesso a un aumento della sensibilità al caldo e al freddo, poiché la dentina sottostante, più porosa, viene esposta.
Dolore alla mandibola e mal di testa
Svegliarsi con la mandibola rigida o dolorante è un classico campanello d’allarme. Il dolore può irradiarsi all’orecchio o alle tempie, causando mal di testa tensionali, soprattutto al mattino. La contrazione muscolare prolungata affatica l’articolazione temporo-mandibolare (ATM).

Rumori notturni e affaticamento muscolare
Il rumore secco e stridente del digrignamento durante la notte è spesso il primo segnale, notato da chi dorme accanto. L’iperattività muscolare porta a un senso di affaticamento dei muscoli del viso e del collo, come se avessero “lavorato” tutta la notte.
Cause e fattori di rischio: perché digrigniamo i denti?
Il digrignamento ha origini multifattoriali e spesso le cause sono tra loro interconnesse. Individuare i fattori scatenanti è fondamentale per scegliere il trattamento più efficace.
- Stress e ansia: Sono tra i fattori più frequenti. Periodi di pressione emotiva, lavorativa o personale possono aumentare le tensioni muscolari involontarie, specie di notte mentre dormiamo.
- Problemi di occlusione: Un contatto scorretto tra i denti delle due arcate può favorire il digrignamento come tentativo del corpo di “correggere” le interferenze. Anche restauri dentali (otturazioni, corone) non perfetti possono contribuire.
- Disturbi del sonno e apnee notturne: Il digrignamento può associarsi a risvegli improvvisi dovuti a difficoltà respiratorie come le apnee ostruttive. In questi casi, può funzionare da meccanismo di risveglio delle vie aeree.
- Stile di vita: Consumo eccessivo di caffeina, alcol e fumo possono peggiorare il fenomeno.
- Farmaci: Alcuni medicinali, in particolare antidepressivi (SSRI) o antipsicotici, possono favorire o accentuare il digrignamento come effetto collaterale.
Le conseguenze: cosa succede se il digrignamento continua
Trascurare il digrignamento dei denti può avere conseguenze che vanno ben oltre il semplice fastidio.
- Usura e fratture dentali: Lo smalto si consuma progressivamente, rendendo i denti più deboli, corti e inclini a fratturarsi. Nei casi più gravi, si possono verificare danni profondi che richiedono ricostruzioni complesse o corone protesiche.
- Danni a gengive e osso: in pazienti predisposti, aggravare problemi parodontali.
- Disturbi dell’Articolazione Temporo-Mandibolare (ATM): L’attivazione continua della muscolatura masticatoria può irritare l’articolazione, provocando click, difficoltà di apertura, dolore cronico e possibili blocchi mandibolari.
Diagnosi e trattamento: soluzioni efficaci per il digrignamento
La diagnosi accurata parte da un colloquio iniziale e da una visita odontoiatrica. Il dentista osserva attentamente i denti per segni di usura, valuta la muscolatura e l’occlusione. L’uso di scanner digitali permette di controllare i contatti tra i denti in modo molto preciso.
Il bite: la soluzione più efficace per chi digrigna
Il trattamento preferito è il bite occlusale, una placca trasparente creata su misura. Il bite svolge principalmente due funzioni:
- Protegge i denti: Agendo da barriera tra le arcate, impedisce il contatto diretto dei denti e ne limita l’usura.
- Rilassa i muscoli: Favorisce una posizione di riposo per la mandibola, riduce la tensione muscolare e aiuta ad alleviare i dolori associati.
È importante che il bite sia realizzato dal dentista secondo l’impronta personale, poiché i dispositivi preformati in commercio possono peggiorare l’occlusione e i problemi articolari.


Gestione dello stress e terapie di supporto
Poiché lo stress gioca un ruolo fondamentale, affiancare alla terapia con bite delle strategie di rilassamento migliora i risultati. Mindfulness, yoga e attività fisica dolce possono aiutare a scaricare la tensione complessiva. In alcuni casi può essere utile anche il supporto di uno psicoterapeuta.
La fisioterapia o la terapia miofunzionale, grazie a esercizi dedicati, aiutano a sciogliere i muscoli della masticazione e a recuperare la mobilità mandibolare.

Consigli pratici e prevenzione
Oltre alle terapie mirate, puoi mettere in pratica queste semplici strategie quotidiane:
- Crea un rituale rilassante prima di dormire: Limita l’uso di schermi luminosi, dedica qualche minuto alla lettura o ascolta musica calma.
- Riduci caffè, alcol e fumo: Soprattutto dal tardo pomeriggio in poi, per favorire un sonno più profondo.
- Fai attenzione alla mascella durante il giorno: Se noti che stai serrando i denti, prova a rilassare la mandibola lasciando i denti leggermente separati.
La prevenzione nei bambini passa dallo screening delle abitudini scorrette e da una visita specialistica precoce per escludere problemi di occlusione, spesso con l’aiuto di una visita ortodontica.
Domande Frequenti (FAQ)
Il digrignamento può scomparire da solo?
È raro che il problema si risolva senza interventi. Il digrignamento tende a persistere, alternando fasi acute e periodi più tranquilli, spesso in base ai livelli di stress. Usare un bite su misura è la scelta migliore per prevenire danni.
Il bite va portato solo di notte?
Dipende dalla situazione. In caso di digrignamento notturno, il bite si utilizza soprattutto la notte. Se invece prevale il serramento diurno, il dentista può consigliare di indossarlo anche in alcuni momenti durante il giorno.
Digrignare i denti può causare dolore al collo o mal di schiena?
Sì, la tensione dei muscoli masticatori si può trasmettere a collo e schiena, influenzando la postura e generando dolori muscolari.
Perché mio figlio digrigna i denti?
Nei bambini è piuttosto comune e di solito si attenua spontaneamente con la crescita. Tuttavia, è consigliabile una valutazione odontoiatrica per escludere problemi di occlusione o respirazione.
Hai bisogno di una valutazione?
Se ti riconosci in questi sintomi o sospetti di digrignare i denti, non attendere che le conseguenze diventino importanti. Una diagnosi puntuale è il primo passo per individuare la soluzione più adatta.
Prenota una visita di controllo: valuteremo insieme la situazione e ti aiuteremo a trovare la strategia migliore per salvaguardare la salute e l’estetica del tuo sorriso.
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Dott Gabriele Villa
Laureato presso l’Università degli Studi di Milano nell’anno 2010. Ha conseguito un “Post Graduate Program” alla New York University con una tesi sull’aumento dei tessuti molli intorno agli impianti. “Current Concepts in American Dentistry: Advances in Implantology and Oral Rehabilitation” 2018.